Grosse novità nella classifica dei cognomi più diffusi a
Milano. Se guardiamo a 25 anni fa nei primi 30 cognomi più diffusi non ce n’era
uno straniero, oggi sono 4, con il cognome cinese Hu che addirittura balza al
2° posto! (fra i primi 10 cognomi ce ne sono 3 cinesi, fra i primi 100 quelli
cinesi sono ben 12). Su Repubblica l’assessore del Comune di Milano Benelli
spiega che la comunità cinese è la prima che si è insediata in città (negli
anni ’20) e che, continua, non si può parlare di invasione straniera in quanto
nei primi 100 cognomi sono solo 3 gli altri cognomi stranieri (gli arabi
Mohamed al 34esimo posto - 944 persone, Ahmed al 63esimo – 741, Ibrahim al
75esimo posto - 656).
- Rossi (4.379)
- Hu (3.694)
- Colombo (3.685)
- Ferrari (3.568)
- Bianchi (2.784)
- Russo (2.337)
- Villa (1.905)
- Chen (1.625)
- Brambilla (1.536)
- Zhou (1.439)
Non so se l’assessore Benelli ha detto quelle parole per
rassicurare una comunità, quella milanese italiana, un po’ spaventata e
preoccupata di questi tempi, e probabilmente l’assessore dice bene.
Però proprio in questi giorni leggevo l’anteprima del libro
della nota antropologa Ida Magli (titolo “Dopo l’Occidente”), e la tesi della
Magli non è per niente rassicurante: alla metà di questo nostro secolo la
cultura occidentale in Europa “sarà quasi del tutto scomparsa”. I motivi sono oggettivi: la
massiccia e continua immigrazione dall’Africa e dall’Oriente (che, con alti e
bassi, continuerà sempre), l’altissima prolificità di queste popolazioni
(cinque volte più di noi) – cosa del resto certificata in Italia dai primi risultati
del 15° Censimento Istat (che se siamo arrivati a essere quasi 60 milioni di
abitanti il “merito” è solo degli stranieri, altrimenti la popolazione italiana
sarebbe la stessa di 10 anni fa). Ida Magli aggiunge però un’altra causa: il
disinteresse, la noncuranza, che gli occidentali manifestano nel non difendere
e tutelare appropriatamente la loro lingua e la loro cultura.
La sua conclusione è che anche se gli europei continueranno oltre
il 2050 a
essere, almeno in alcune zone, più numerosi degli Africani – la loro diventerà
una minoranza, psicologica soprattutto, e, ammonisce e mette in guardia, essere
invasi e sopraffatti senza aver combattuto induce all'estinzione (conclusione
forse velata dal pessimismo, ma che deve comunque far riflettere...).
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