L'1% degli italiani possiede il 10% della ricchezza.
Da uno studio dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico o Organisation for Economic Co-operation and Development – OECD) riferito al decennio che si conclude con il 2010, risulta che tra i Paesi sviluppati l’Italia è uno di quelli dove c’è più divario tra i cittadini (tra le classi sociali) e che le differenze invece che diminuire crescono andando avanti con gli anni.
Classifica del divario tra ricchi e poveri (in base al reddito disponibile).
- Cile
- Messico
- Turchia
- Stati Uniti
- Israele
- Portogallo
- Gran Bretagna
- ITALIA
- Canada
- Australia
(agli ultimi posti invece, cioè Paesi dove le differenze tra ricchi e poveri sono minime):
Repubblica Ceca
Danimarca
Slovenia)
Come dicevamo le cose vanno male anche perché guardando l’evolversi del fenomeno l’Italia va addirittura al 5° posto tra i Paesi che vedono aumentare le disuguaglianze di ricchezza:
Classifica dei Paesi dove le disuguaglianze aumentano:
- Messico
- Stati Uniti
- Israele
- Gran Bretagna
- ITALIA
Detto in altri termini in Italia l’1% della popolazione detiene il 10% della ricchezza totale, e lo stipendio medio del 10% più ricco è oltre 10 volte superiore a quello del 10% più povero (49.300 euro contro 4.877).
L’Italia sta divenendo anche un Paese più immobile socialmente: si tende a sposarsi tra pari livello (di ricchezza), le corporazioni tendono a chiudersi sempre più a riccio (figli di medici che fanno i medici, figli di avvocati che fanno gli avvocati…) e a difendere con i denti i propri privilegi.
Magra consolazione è vedere che l’aumento della disparità sociale è una tendenza di tutto il mondo.
(Che dire? Io non mi aspettavo che fosse così, a dir la verità, forse chi sbandierava - anzi chi continua a sbandierare - il pericolo dei comunisti in Italia lo faceva proprio per coprire lo scandalo dell'aumento di queste diseguaglianze?...)
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